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COLLEGANZE : Improvvisazioni Social – Giovedì 13 dicembre, alle ore 21,30, Centro Civico Borgatti, via Marco Polo 51, Bologna. Ingresso libero e brindisi finale.

Condotto da Mavi Gianni, con gli attori di Zoè Teatri, gli allievi della SNIT BO Scuola Nazionale di Improvvisazione Teatrale e i partecipanti a #ImproSocial laboratorio di Teatro Sociale. Musiche di Carlo Loiodice e Antonio Masella.

Con il contributo del Comune di Bologna (Bando Cultura LFA 2018)

Scene da Teatro partecipato. Si conclude così Improsocial, laboratorio di teatro di improvvisazione per il sociale, proposto da Zoè Teatri nel Quartiere Navile.

“Come possiamo entrare in connessione con l’altro? Quali sono i ruoli-chiave della nostra società per effettuare la colleganza?”

A partire da queste semplici domande, si rappresenteranno “storie di ordinaria colleganza”, in uno spazio di condivisione e di riconoscimento collettivo.

L’evento interattivo vede l’alternanza di musiche, a cura di Carlo Loiodice e momenti di teatro di improvvisazione.

Mavi Gianni, nel ruolo di facilitattrice, condurrà gli attori,e gli spettatori che lo vorranno, in giochi teatrali ispirati alla parola-chiave dello spettacolo : colleganza.

“Fin da quando siamo nati 10 anni fa, il nostro lavoro è sempre stato rivolto al sociale, alla Comunità, che ci ispira più di un testo classico. È per questo che ci piace dire che facciamo teatro nello spazio degli incontri” dice Mavi Gianni, fondatrice della Compagnia, che in questo spettacolo si propone con il ruolo di facilitattrice “in ImproSocial il mio compito sarà quello di creare le condizioni per attivare gli spettatori, fornendo loro spunti per rappresentare al meglio il proprio ruolo”

Zoè Teatri, vanta oltre 500 spettacoli di Teatro civile e sociale, molto dei quali usano l’improvvisazione teatrale per entrare direttamente in connessione con il pubblico.

Il Teatro di Improvvisazione è uno spazio di relazione, uno spazio in cui ciascuno può esprimersi creativamente senza timore di fallire, perché “tutto quel che fai è la maniera giusta per farlo”.
Strumento di lavoro per facilitatori, educatori, psicologi, animatori di comunità, è alla base del Teatro dell’Oppresso, del Playback Theatre, del Process Drama, proprio perché facilita l’incontro.


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