“L’intrecciata: storie di ordinaria quotidianità”: lo spettacolo di teatro partecipato promosso da Zoè Teatri alla Sala Teatro Centofiori in via Gorki 16, a Bologna
Dopo il successo del primo spettacolo tenutosi lunedì 20 dicembre al Centro Civico Borgatti a Bologna, le maschere contemporanee, create su disegno specifico da un’idea di Paolo Busi e Mavi Gianni, tornano in scena per rappresentare gli “stereoTipi” della società odierna.
Venerdì 11 marzo alle ore 21, sul palco della Sala Teatro Centofiori del capoluogo emiliano, lo spettacolo di teatro partecipato, promosso nell’ambito del progetto Playful Change ideato da Zoè Teatri insieme con PlayRes e Scuola di Fallimento, sarà scandito da riflessioni condivise e momenti di improvvisazione.
Storie di tutti i giorni, in uno spazio collettivo, fra attimi dedicati alla recitazione improvvisata e alla riflessione che invitano a rappresentare sul palcoscenico gli “stereoTipi” dell’oggi per eludere le abitudini preconfezionate della realtà in cui si vive. In scena, i racconti di maschere e personaggi che, di volta in volta, saranno modificati grazie all’interazione con la platea per scoprire e risolvere le problematiche affrontate.
La donna è l’angelo del focolare, uno stereotipo millenario in cui, secondo Virginia Woolf, risiede l’origine della condizione di subalternità della donna.
“Secondo l’Angelo del focolare, le donne non devono parlare liberamente e apertamente; le donne devono ammaliare, devono conciliare, devono, per dirla brutalmente, dire bugie se vogliono avere successo” scrive, nel saggio The death of the Moth, l’autrice impegnata attivamente nella lotta per la parità di diritti tra i sessi.“Ogni volta che avvertivo l’ombra della sua ala sulla pagina, o la luce della sua aureola – prosegue – afferravo il calamaio e glielo scagliavo contro. Ce ne volle per farla morire (…) Credevo di averla liquidata e invece eccola lì di nuovo. Benché mi lusinghi di averla uccisa infine, fu una lotta durissima(…) Ma fu una vera esperienza; un’esperienza che doveva toccare a tutte le donne scrittrici a quell’epoca. Uccidere l’angelo del focolare faceva parte del mestiere di scrittrice”.
Eppure non è questo l’unico stereotipo a tenerci in ostaggio. Tutti, in un modo o nell’altro, siamo prigionieri di un ruolo e di una maschera nonché portatori di false convinzioni e pregiudizi che influenzano le nostre relazioni generando disparità di genere nelle quattro aree cruciali della società: lavoro, istruzione, salute e rappresentanza politica.Ma, se le distorsioni cognitive fanno parte dell’essere umano, il primo passo verso il cambiamento è quello di scardinare le gabbie mentali per aprirsi a nuove visioni.
Il teatro, con la sua forza immaginifica, aiuta da sempre l’essere umano a ispirare nuovi scenari: proprio ciò che accadrà nello spettacolo “L’intrecciata: storie di ordinaria quotidianità” promosso da Zoè Teatri.
Quali sono gli stereotipi più comuni? Quando il pregiudizio emerge senza volere?
A partire da queste semplici domande, il pubblico offrirà agli attori spunti e suggerimenti per costruire all’impronta “storie di ordinaria quotidianità”, creando uno spazio di condivisione e di riconoscimento collettivo. Ogni storia sarà modificata in un continuo esercizio di stile per esplorare le varie possibilità con lo scopo di individuare quella corretta, facilitati in questo “viaggio attraverso mondi possibili” da Mavi Gianni : “Fin da quando siamo nati 14 anni fa, il nostro lavoro è sempre stato rivolto al sociale, alla Comunità che ci ispira più di un testo classico.” afferma,”È per questo che ci piace dire che facciamo teatro nello spazio degli incontri”.
Lo spettacolo è a ingresso libero, su prenotazione al n. 331.122.88.89 o alla mail playfulchange@gmail.com, e si svolgerà secondo le normative anti Covid vigenti, che prevedono l’ingresso con Super Green Pass e mascherina Ffp2.
La sala sarà aperta alle ore 20:45 e non sarà possibile entrare a spettacolo iniziato.
Lo spettacolo è parte di Play for Change, cambiare prospettiva per cambiare il mondo, progetto ideato da Zoè Teatri, PlayRes e Scuola di Fallimento, vincitore del Bando Pari opportunità e cultura di genere, della Regione Emilia Romagna, con il patrocinio del Comune di Bologna.
Il progetto, oltre agli spettacoli di teatro partecipato, prevede un vero e proprio “campo giochi” per sperimentare nuovi punti di vista. Maggiori informazioni sul sito www.playfulchange.it